Gestire un attacco informatico è diventata una priorità strategica per ogni azienda, grande o piccola. Il rischio di subire un attacco hacker, infatti, non è più una possibilità remota, ma una realtà concreta e crescente che riguarda sempre più imprese italiane, comprese le PMI.
Secondo l’ultimo Rapporto Clusit 2025, nel solo anno 2024 sono stati registrati 3.541 incidenti cyber a livello globale, con una crescita del 27% rispetto all’anno precedente. L’Italia, pur rappresentando solo l’1,8% del PIL mondiale, ha subito il 10% degli attacchi totali, confermandosi uno dei Paesi più colpiti.
Non solo: l’86% degli attacchi ha avuto finalità di cybercrime, evidenziando come le attività criminali si siano spostate stabilmente nel cyberspazio, grazie anche alla diffusione di strumenti “as a service” che permettono a chiunque, anche senza competenze tecniche, di lanciare offensive informatiche.
Per questo è essenziale che le aziende sviluppino una cultura della cybersecurity e si dotino di strumenti e procedure in grado di rilevare, contenere e rispondere in modo tempestivo a un attacco.
Questa guida nasce con l’obiettivo di aiutare le imprese a riconoscere i segnali di un attacco informatico, comprendere le fasi con cui si sviluppa, reagire con prontezza e valutare le conseguenze per limitare i danni.
Quali sono i segnali di un attacco informatico?
Nel contesto di un attacco informatico in azienda, saper interpretare i segnali premonitori può fare la differenza tra un intervento tempestivo e un danno irreversibile.
Un attacco hacker spesso si manifesta in modo subdolo, simulando comportamenti apparentemente innocui.
Ecco i principali indicatori:
- anomalie nel traffico di rete: un aumento improvviso del traffico, specialmente durante orari insoliti (notte o festivi), oppure flussi di dati verso destinazioni remote sconosciute, possono segnalare un’intrusione o un attacco informatico in corso;
- comportamenti insoliti degli utenti: accessi a file sensibili non abituali, login simultanei da località diverse o tentativi ripetuti di autenticazione falliti possono indicare account compromessi o attività non autorizzate;
- presenza di malware e attività sospette: modifiche improvvise a file critici, processi sconosciuti o traffico di rete verso IP insoliti possono essere chiari sintomi di un’infezione;
- accessi a porte “laterali” o vulnerabili: tentativi di connessione ripetuti a porte non documentate o servizi interni non usuali possono rivelare un pivoting in atto, ovvero uno spostamento laterale dell’attaccante all’interno della rete;
- comunicazioni anomale con server esterni: se un server interno inizia a comunicare con IP o domini sconosciuti, potrebbe indicare la presenza di un canale di comando e controllo nascosto. È un chiaro segnale da verificare immediatamente;
- reazione lenta o errori nei sistemi: crash improvvisi, rallentamenti inspiegabili o file corrotti sono spesso conseguenza di un attacco hacker già in corso o appena avvenuto.
Quali sono le fasi di un attacco informatico?
Capire come gestire un attacco informatico significa, prima di tutto, comprenderne la struttura. Ogni attacco informatico in azienda segue una serie di fasi precise, che permettono all’attaccante di muoversi con metodo e ottenere il massimo impatto con il minimo sforzo. Ecco, in sintesi, i passaggi chiave che caratterizzano un attacco ben organizzato:
- Ricognizione: in questa fase preliminare, l’attaccante raccoglie informazioni sull’organizzazione. Analizza siti web, infrastrutture esposte, domini, dipendenti e qualunque altra informazione utile per costruire un profilo dell’azienda e dei suoi punti deboli.
- Preparazione: una volta raccolti i dati, l’attaccante crea lo strumento malevolo da utilizzare. Può trattarsi di un malware personalizzato, di uno script automatico o di un exploit pronto ad agire su una vulnerabilità specifica.
- Consegna: il payload viene inviato all’azienda bersaglio. I canali più comuni sono e-mail di phishing, allegati infetti, siti web compromessi o dispositivi USB. L’obiettivo è far arrivare il codice malevolo all’interno della rete aziendale.
- Sfruttamento: quando il file viene aperto o il link cliccato, il malware sfrutta una vulnerabilità (nota o zero-day) per eseguire codice malevolo ed entrare nei sistemi dell’organizzazione.
- Installazione: il software malevolo si insedia stabilmente nel sistema, garantendo all’attaccante un accesso duraturo. Questa fase spesso passa inosservata, perché i malware moderni sono progettati per essere silenziosi e resistenti.
- Comando e controllo: il sistema infetto stabilisce un collegamento con un server remoto, da cui riceve istruzioni. È in questa fase che l’attaccante prende il pieno controllo, muovendosi all’interno della rete aziendale o preparando l’esfiltrazione dei dati.
- Azione: una volta raggiunto l’obiettivo, l’attaccante compie le operazioni desiderate. Può trattarsi di cifrare file per un attacco ransomware, rubare informazioni riservate, distruggere dati o causare blocchi operativi.
Conoscere queste fasi permette non solo di capire come avviene un attacco hacker, ma soprattutto di costruire una difesa efficace. Intercettare un’azione nella fase iniziale, ad esempio durante la ricognizione o la consegna del malware, consente di bloccare la minaccia prima che produca danni.
In ottica di prevenzione e risposta, questo approccio è fondamentale per ridurre il rischio e limitare l’impatto economico e operativo di un attacco informatico in azienda.
Cosa fare dopo aver subito un attacco hacker in azienda?
Quando un’azienda subisce un attacco informatico in azienda, intervenire con prontezza e metodo è cruciale. Ecco i passi fondamentali da seguire per come gestire un attacco informatico e mitigare l’impatto:
- Isolare i sistemi compromessi
Scollegate immediatamente le macchine infette dalla rete aziendale e da Internet. Questo blocca l’evoluzione dell’attacco hacker e previene l’esfiltrazione dei dati. - Attivare l’Incident Response Team
Nominate un team dedicato (interno o esterno) che coordini le azioni: IT, legal, comunicazione e, se necessario, consulenti esterni. Un intervento coordinato accelera il contenimento dell’attacco informatico. - Condurre un’analisi preliminare
Raccolta dei log, identificazione dei punti di ingresso, estensione della compromissione. Questa fase consente di ricostruire la timeline dell’attacco informatico in corso. - Comunicare con le autorità e gli stakeholder
Segnalate l’incidente alle autorità competenti (in Italia la Polizia Postale o il Garante per la protezione dei dati se previsto), informate clienti e fornitori se i loro dati potrebbero essere coinvolti. Una comunicazione trasparente migliora la fiducia e riduce il danno reputazionale. - Ripristinare i sistemi colpiti
Dopo aver eliminato il malware e le backdoor, procedete con il recupero dai backup sicuri. Verificate integrità e sicurezza prima del reinserimento in produzione. - Condurre un’analisi forense approfondita
Verificate come e quando è avvenuta la breccia, quali dati sono stati compromessi e come si è propagato l’attacco informatico. Queste informazioni servono per rinforzare difese e policy future. - Aggiornare le misure di sicurezza
Revisionate firewall, antivirus, sistemi di detection, policy di accesso, backup e formazione del personale. L’obiettivo è evitare il ripetersi dell’attacco hacker. - Formare il personale e aggiornare il piano di risposta
Documentate l’accaduto, individuate errori e lacune, e aggiornate il piano di Incident Response. Formate nuovamente i dipendenti su phishing, riconoscimento segnali di intrusione e best practice.
Quali sono le conseguenze di un attacco informatico?
Un attacco informatico in azienda può causare danni su più fronti e a diversi livelli. Comprendere queste conseguenze è fondamentale per definire strategie efficaci su come gestire un attacco informatico fin da subito:
- Perdite finanziarie immediate e costi operativi
Spese dirette come incident response, indagini forensi, ripristino dei sistemi, comunicazioni, consulenze legali e multe. A questi si aggiungono costi indiretti dovuti all’interruzione delle attività e alla perdita di produttività. - Danno alla reputazione e perdita di fiducia
La fiducia dei clienti e partner può venire meno: studi mostrano che un attacco può provocare abbandoni e ripercussioni negative sulla brand image. - Interruzione operativa e downtime
L’azienda può subire blocchi prolungati per contenere e neutralizzare l’attacco hacker, causando ritardi nei processi, blocco di sistemi critici e inefficienze. - Sanzioni legali e richieste di risarcimento
La violazione di dati personali può comportare multe fino al 4% del fatturato globale secondo il GDPR, oltre a possibili azioni legali da parte di clienti e stakeholder. - Furto o esposizione di dati sensibili
I dati rubati possono includere informazioni finanziarie, segreti industriali o dati personali, con conseguenze per la privacy e la proprietà intellettuale. - Impatti a lungo termine sul valore aziendale
Un grave attacco informatico può influire negativamente sulla valutazione dell’azienda, con perdita di opportunità di investimento, aumento dei premi assicurativi e svalutazione in operazioni di M&A.
L’impatto di un attacco informatico in azienda non si limita alla singola emergenza: le conseguenze si riverberano su finanze, operatività, reputazione e compliance. È proprio per questo che sapere come gestire un attacco informatico non significa solo reagire all’evento, ma attuare un modello di resilienza strutturato e capillare.
Come difendersi da un attacco hacker in azienda?
Prevenire un attacco informatico in azienda, oggi, richiede un approccio integrato, proattivo e costruito su misura. È qui che entra in gioco la cybersecurity strategica, fatta di tecnologia, processi e persone.
Difendersi da un attacco hacker parte dalla costruzione di una solida infrastruttura di sicurezza. Questo significa:
- dotarsi di sistemi di monitoraggio h24 in grado di rilevare comportamenti anomali in tempo reale
- segmentare la rete per limitare i movimenti laterali degli attaccanti
- implementare soluzioni avanzate di backup e disaster recovery
- gestire con rigore gli accessi privilegiati e applicare il principio del minimo privilegio
- aggiornare costantemente sistemi, applicazioni e dispositivi
- formare il personale per ridurre il rischio legato al fattore umano
- definire e testare un piano di incident response pronto all’uso
Tutto questo non può essere improvvisato. Per sapere davvero come gestire un attacco informatico, serve una visione tecnica, strategica e aggiornata sulle minacce attuali. E soprattutto, serve il partner giusto.
In Innovio progettiamo infrastrutture di cybersecurity capaci di proteggere il presente e anticipare il futuro. Affianchiamo le aziende nella prevenzione, nella rilevazione e nella risposta agli attacchi informatici, con soluzioni scalabili, affidabili e pensate per il tuo specifico contesto operativo.
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