Nel 2024, i cyber attack alle aziende sono aumentati in modo esponenziale, mettendo a rischio la stabilità economica e operativa di molte imprese.
Secondo il Report State of Security 2024 di Cisco, il 52% delle aziende ha subito almeno un data breach negli ultimi due anni, con conseguenze devastanti in termini di perdita di dati, interruzione dei servizi e danni economici.
Le minacce informatiche stanno diventando sempre più sofisticate: il 48% delle aziende ha subito attacchi di ransomware o tentativi di estorsione digitale, mentre il 38% delle violazioni è stato causato da errori umani o configurazioni errate dei sistemi. In questo scenario, nessuna impresa può considerarsi al sicuro.
Ma quali sono i veri impatti di un cyber attack alle aziende? Quali strategie adottano gli hacker per infiltrarsi nei sistemi e quali sono le reali ricadute sulle imprese?
In questo articolo analizzeremo i numeri del fenomeno, evidenziando i rischi concreti per le aziende e le sfide della sicurezza informatica nel 2025.
Attacchi informatici alle aziende: quanto è diffuso il problema?
Nel 2024, il numero di cyber attack alle aziende ha raggiunto livelli allarmanti che hanno reso la sicurezza informatica una priorità assoluta per le imprese di ogni settore.
Secondo il Report State of Security 2024 di Cisco, il 52% delle aziende ha subito almeno una violazione dei dati negli ultimi due anni, il che significa che un’azienda su due è stata colpita. Un dato decisamente allarmante.
Un altro dato particolarmente preoccupante è che il 73% dei responsabili IT ritiene che gli attacchi siano aumentati rispetto agli anni precedenti. Questo significa che le imprese, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore di appartenenza, non possono più considerarsi al sicuro.
Gli hacker adottano tecniche sempre più sofisticate per infiltrarsi nei sistemi, sfruttando vulnerabilità nei software, errori di configurazione e persino l’intelligenza artificiale per rendere gli attacchi più efficaci.
Uno degli aspetti più critici del problema è il tempo medio necessario per individuare e contenere un cyberattack. Le aziende impiegano ancora troppo tempo per rilevare una violazione dei dati, aumentando così il rischio di perdita di dati sensibili e danni economici ingenti. Il tempo di identificazione e contenimento è un fattore cruciale, poiché più lungo è il periodo in cui una violazione resta non rilevata, maggiori sono i costi e le conseguenze sulla sicurezza dati.
Nel 2024, il 55% delle organizzazioni è stato in grado di rilevare incidenti critici in meno di 14 giorni, un netto miglioramento rispetto al 28% dell’anno precedente. Tuttavia, permane un divario tra le realtà più avanzate, che individuano le minacce in 21 giorni, e quelle meno mature, che impiegano in media 34 giorni.
Le violazioni non rilevate tempestivamente possono portare a fughe di informazioni riservate, con gravi conseguenze sulla sicurezza dati e sulla reputazione aziendale.
Come stanno cambiando i cyber attacchi alle aziende?
Negli ultimi anni, il panorama delle minacce informatiche si è evoluto rapidamente, diventando sempre più sofisticato e difficile da contrastare. Gli hacker sfruttano nuove tecnologie e tattiche avanzate per colpire le aziende, mirando a rubare dati, estorcere denaro e compromettere sistemi critici.
Secondo il Report di Cisco, le violazioni dei dati e gli attacchi ransomware sono aumentati rispettivamente del 13% e 14% dal 2021, con un incremento significativo delle minacce finanziariamente motivate.
In particolare, gli attacchi di cyber extortion (estorsione informatica) hanno colpito il 48% delle aziende, contro il 45% che ha subito attacchi ransomware.
Secondo il Report, infatti, le violazioni non si limitano più alla sottrazione di informazioni sensibili, ma includono tecniche sempre più mirate che minano la sicurezza di intere infrastrutture digitali.
In questo contesto, le aziende devono conoscere le principali minacce alla sicurezza informatica e quali strategie adottano i cybercriminali per superare le difese aziendali.
Le 10 minacce informatiche più frequenti e pericolose per le aziende
- Violazioni dei dati (Data Breach)
Il data breach è la minaccia informatica più comune: oltre la metà delle aziende (52%) ha subito almeno una violazione dei dati negli ultimi due anni. Questi incidenti comportano l’accesso non autorizzato a informazioni sensibili, con gravi conseguenze in termini di perdita di dati, danni economici e sanzioni per mancata conformità alle normative sulla sicurezza dati.
- Compromissione delle e-mail aziendali (Business E-mail Compromise – BEC)
Quasi la metà delle aziende (49%) ha subito attacchi BEC, una tecnica di ingegneria sociale in cui i criminali informatici si spacciano per dirigenti o fornitori per indurre i dipendenti a effettuare bonifici fraudolenti o condividere informazioni sensibili.
- Estorsione informatica (Cyber Extortion)
L’estorsione informatica è la minaccia finanziariamente motivata più diffusa e supera persino il ransomware. Gli hacker rubano dati sensibili e minacciano di pubblicarli o di bloccare i sistemi aziendali se non viene pagato un riscatto. Questo tipo di attacco è aumentato del 42% tra il 2022 e il 2024.
- Attacchi all’identità (Identity Management Attack)
Gli attacchi all’identità mirano a compromettere account aziendali sfruttando credenziali rubate o deboli. Con il crescente utilizzo di servizi cloud e accessi remoti, questi attacchi rappresentano una minaccia critica per la sicurezza informatica che consente agli hacker di infiltrarsi nei sistemi aziendali e ottenere privilegi elevati.
- Attacchi DDoS (Distributed Denial of Service)
Il 46% delle aziende ha subito attacchi DDoS, che mirano a sovraccaricare i server aziendali rendendoli inutilizzabili. Questi attacchi possono causare interruzioni operative significative, bloccando siti web, servizi online e piattaforme critiche per il business.
- Ransomware
Il ransomware, pur meno diffuso rispetto all’estorsione informatica, rimane una delle minacce più pericolose: il 45% delle aziende ne è stato vittima. Questo attacco cripta i file aziendali, rendendoli inaccessibili fino al pagamento di un riscatto. Le aziende che non dispongono di backup adeguati si trovano spesso costrette a pagare, alimentando ulteriormente il mercato criminale.
- Violazioni normative (Regulatory Violations)
Il 43% delle aziende ha subito conseguenze legali a seguito di un cyberattack, per mancata conformità a regolamenti sulla sicurezza dati come GDPR e NIS2. Le sanzioni possono essere estremamente onerose, aggiungendo un ulteriore costo ai danni già subiti.
- Attacchi alla supply chain software (Software Supply Chain Attack)
Gli attacchi alla supply chain software sono sempre più comuni: il 43% delle aziende ha subito un’intrusione attraverso vulnerabilità nei software di terze parti. Gli hacker sfruttano falle nei fornitori IT per infiltrarsi nelle infrastrutture aziendali, colpendo anche aziende che credono di avere sistemi sicuri.
- Frode su asset digitali (Digital Asset Fraud)
Un altro 43% delle aziende è stato vittima di frodi legate agli asset digitali, come furto di criptovalute, compromissione di NFT o accessi fraudolenti a piattaforme finanziarie online. Con la crescente digitalizzazione degli asset, questo tipo di minaccia è in continua espansione.
- Compromissione dei sistemi aziendali (System Compromise)
Quasi la metà delle aziende (49%) ha subito una compromissione dei propri sistemi IT. Questo tipo di attacco permette ai criminali informatici di ottenere pieno accesso ai dati aziendali, interrompendo le operazioni e causando gravi perdite finanziarie.
Le ricadute di un cyber attack sulle aziende: conseguenze economiche e operative
Gli attacchi informatici non si limitano a compromettere la sicurezza dei dati, ma hanno impatti devastanti su più livelli aziendali, dalle finanze alla reputazione fino alla continuità operativa.
Vediamo quali sono le principali ricadute dei cyber attacchi sulle aziende.
Impatto economico diretto e costi nascosti
Le aziende che subiscono una violazione dei dati devono affrontare non solo il costo immediato della gestione dell’attacco, ma anche spese impreviste.
Il report evidenzia che il lucro cessante, derivante da interruzioni di servizio, perdita di clienti e ordini, rappresenta il 75% dell’aumento dei costi medi di una violazione.
Tra le principali voci di costo troviamo:
- Interruzioni operative: blocco della produzione, inattività dei sistemi IT e impossibilità di evadere ordini di vendita.
- Sanzioni per violazione delle normative: mancata conformità a regolamenti come GDPR e NIS2.
- Costi di risposta post-attacco: aumento del personale addetto al supporto clienti, servizi di monitoraggio del credito per i clienti colpiti e gestione dell’incidente.
Perdita di fiducia e danno reputazionale
Un data breach non mina solo la sicurezza informatica, ma anche la reputazione aziendale. Il 58% dei consumatori si dichiara meno propenso ad acquistare da un’azienda che ha subito una violazione. La perdita di clienti e partner può avere effetti a lungo termine, rendendo più difficile il recupero finanziario.
Maggiori tempi di risposta e recupero
Le aziende colpite da cyber attacchi impiegano in media 292 giorni per identificare e contenere una violazione. Un tempo così lungo espone l’azienda a ulteriori perdite e amplifica il danno economico.
Aumento delle richieste di riscatto e impatto del ransomware
Gli attacchi di ransomware e cyber extortion sono sempre più diffusi e rappresentano un costo significativo per le aziende. Nel 48% dei casi, i criminali informatici chiedono un riscatto per restituire i dati rubati. Tuttavia, il pagamento del riscatto non garantisce il recupero completo dei dati né la prevenzione di attacchi futuri.
Carenza di competenze e aumento dei costi di sicurezza
Più della metà delle aziende vittime di attacchi si trova a fronteggiare una grave carenza di personale esperto in sicurezza informatica, con un aumento del 26,2% rispetto all’anno precedente. Questo ha portato a una crescita media di 1,76 milioni di dollari nei costi di gestione delle violazioni.
Un futuro più sicuro: come le aziende stanno rafforzando la cybersecurity
Nonostante l’aumento dei cyber attack alle aziende, il futuro della sicurezza informatica non è privo di soluzioni e strategie efficaci per contrastare le minacce.
Secondo il Report State of Security 2024, le aziende che adottano tecnologie avanzate come intelligenza artificiale (AI) e automazione hanno ridotto significativamente il costo medio di una violazione, con un risparmio medio di 2,2 milioni di dollari rispetto a chi non utilizza queste soluzioni.
L’uso dell’AI nella cybersecurity permette di identificare e contenere una violazione in tempi più rapidi, riducendo così l’impatto economico e operativo degli attacchi informatici. Inoltre, la collaborazione con le forze dell’ordine nei casi di ransomware ha permesso a molte aziende di evitare il pagamento del riscatto, abbassando il costo complessivo dell’attacco di quasi 1 milione di dollari.
Un altro segnale positivo arriva dalle strategie di Zero Trust Security, sempre più adottate dalle imprese per limitare l’accesso non autorizzato e migliorare la protezione dei dati. Investire in formazione continua per i dipendenti e implementare policy di sicurezza più stringenti rappresentano passi fondamentali per ridurre il rischio di attacchi.
Il 2024 ha segnato, quindi, un punto di svolta: oggi le aziende non possono più limitarsi a difendersi dagli attacchi, ma devono adottare un approccio proattivo alla sicurezza dati, sfruttando le tecnologie più avanzate per proteggere le proprie infrastrutture digitali. L’obiettivo non è solo mitigare i danni, ma costruire una strategia di cybersecurity resiliente, capace di anticipare e neutralizzare le minacce prima che possano causare conseguenze irreversibili.
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