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Intervista all’Head of IT & Cybersecurity di Innovio

Servizi di cybersecurity su misura sono oggi indispensabili per proteggere le aziende in uno scenario sempre più esposto a minacce informatiche.

Il recente Rapporto Clusit 2025 conferma la drammaticità della situazione: nel 2024 si sono registrati 3.541 attacchi cyber gravi nel mondo, con un incremento del 27% rispetto all’anno precedente.

L’Italia, da sola, ha subito il 10% di questi attacchi, nonostante rappresenti solo l’1,8% del PIL mondiale. A fronte di una crescita del 40% degli attacchi cybercrime nel nostro Paese, è evidente quanto sia urgente dotarsi di soluzioni affidabili.

In questa intervista, Christian Callegari, Head of IT & Cybersecurity di Innovio ci accompagna dietro le quinte dell’approccio alla cybersecurity, raccontando casi concreti, soluzioni adottate per sventare minacce informatiche e consigli pratici per difendere davvero il patrimonio digitale aziendale.

 

1. Quali sono le minacce informatiche più frequenti che avete riscontrato tra i vostri clienti negli ultimi anni?

Negli ultimi anni, le minacce più frequenti che abbiamo riscontrato tra i nostri clienti sono state principalmente attacchi di phishing e ransomware. Il phishing, spesso sotto forma di e-mail fraudolente, continua a essere la porta d’ingresso preferita dai cybercriminali per colpire le aziende. Una volta che un utente cade nella trappola, è facile per l’attaccante ottenere accesso alla rete aziendale o alle credenziali sensibili.

 

Il ransomware, invece, ha rappresentato un pericolo crescente sia in termini di diffusione che di impatto economico. Abbiamo visto casi in cui i dati aziendali sono stati cifrati completamente nel giro di pochi minuti, con richieste di riscatto elevate. Queste minacce sono spesso collegate: un attacco di phishing riuscito può essere il primo step per introdurre un ransomware nella rete.

 

2. Ci può raccontare un esempio concreto di attacco sventato o gestito con successo grazie ai servizi di cybersecurity di Innovio?

Certamente. Uno degli esempi più significativi riguarda un attacco ransomware che è stato prontamente rilevato e isolato dal nostro SOC (Security Operations Center).

Grazie al monitoraggio in tempo reale e a una risposta automatizzata, siamo riusciti a bloccare l’attacco prima che potesse propagarsi nella rete aziendale.

Subito dopo è stato attivato il nostro piano di disaster recovery, che ha permesso al cliente di ripristinare rapidamente i servizi critici, garantendo la continuità operativa e minimizzando l’impatto sull’attività.

Questo caso dimostra concretamente l’efficacia delle nostre soluzioni e dell’approccio proattivo che adottiamo.

 

3. Quali sono le strategie che si sono rivelate più efficaci per proteggere le aziende da queste minacce?

Nel nostro lavoro quotidiano, abbiamo constatato che la combinazione di 3 strategie chiave si rivela particolarmente efficace:

  1. monitoraggio continuo;
  2. gestione proattiva delle vulnerabilità;
  3. servizi SOC.

Il monitoraggio continuo permette di tenere sotto controllo tutte le attività sui sistemi aziendali, segnalando tempestivamente ogni comportamento anomalo. Questo ci consente di intervenire in tempo reale per prevenire danni maggiori.

La gestione delle vulnerabilità, invece, consiste in un’analisi costante dello stato di sicurezza dei sistemi aziendali, individuando e correggendo le falle prima che possano essere sfruttate dagli attaccanti.

Infine, il nostro SOC rappresenta la centrale operativa dove tutti questi dati convergono: è qui che analizziamo gli alert, coordiniamo le risposte agli incidenti e supportiamo il cliente nella protezione continua della propria infrastruttura.

Insieme, questi strumenti offrono una protezione completa: non solo evitano che le minacce si concretizzino, ma permettono anche di reagire con prontezza ed efficacia nel momento in cui si verifica un attacco.

 

4. Quanto incide il fattore umano nella vulnerabilità aziendale? E come intervenite per ridurre questo rischio?

Il fattore umano rappresenta ancora oggi una delle principali vulnerabilità nel campo della cybersecurity. Anche l’infrastruttura tecnologica più avanzata può diventare inefficace se gli utenti non sono adeguatamente formati. Molti attacchi informatici, infatti, non iniziano con una falla tecnica, ma con un errore umano apparentemente innocuo, come cliccare su un link malevolo in una mail di phishing, aprire un allegato infetto o utilizzare una password debole e facilmente intercettabile.

Per mitigare questi rischi, il nostro approccio prevede un piano strutturato di formazione continua e attività di sensibilizzazione rivolte a tutto il personale.

Tra le iniziative più efficaci, implementiamo simulazioni reali di phishing che aiutano i dipendenti a riconoscere tentativi di attacco e a reagire in modo corretto. L’obiettivo non è semplicemente quello di istruire, ma di trasformare ogni collaboratore nel primo livello di difesa dell’organizzazione. Solo così si può costruire una cultura della sicurezza realmente efficace e duratura.

 

5. In che modo l’approccio e i servizi di cybersecurity di Innovio si differenziano da quelli di altri fornitori?

Il nostro approccio alla cybersecurity si fonda sulla convinzione che ogni azienda abbia esigenze diverse e richieda soluzioni personalizzate, non standardizzate.

Per questo motivo non offriamo soluzioni preconfezionate, ma costruiamo insieme al cliente un intervento su misura, partendo da un’analisi accurata delle sue specifiche necessità e vulnerabilità.

A distinguerci è la combinazione di tecnologie di ultima generazione con un team multidisciplinare altamente qualificato.

Le nostre soluzioni tengono conto di variabili fondamentali come la dimensione dell’organizzazione, il settore di appartenenza, la maturità tecnologica e i processi aziendali esistenti. Questo ci permette di proporre interventi realmente efficaci e sostenibili, capaci di integrarsi senza frizioni all’interno della realtà operativa del cliente.

In ogni progetto, puntiamo a costruire un rapporto di fiducia e collaborazione, in cui Innovio non è solo un fornitore, ma un vero partner di sicurezza.

 

6. Cosa consiglierebbe oggi a un’azienda che vuole davvero proteggersi in modo efficace dalle minacce informatiche?

Il primo passo fondamentale è effettuare un assessment della propria postura di sicurezza, per comprendere dove si trovano le debolezze e quali sono le priorità di intervento. Solo con una visione chiara si possono prendere decisioni informate.

 

In secondo luogo, è essenziale affidarsi a fornitori qualificati, che abbiano competenze solide, esperienza e la capacità di offrire supporto continuo e flessibilità nei servizi di cybersecurity.

La cybersecurity non è un progetto una tantum, ma un percorso che richiede monitoraggio, aggiornamenti e formazione costanti.

 

 

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